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COMPATIBILITA’

COMPATIBILITA’

notte stellata

Una persona mi ha fatto un bel discorso. Parlava della “compatibilità” e affermava che esiste una compatibilità degli “elementi” (la coppia, il modo di parlarsi, il modo di tenersi per mano, il modo di litigare, il modo di fare acquisti, il modo di annoiarsi assieme, insomma il modo della pratica delle ventiquattrore).

 

E poi affermava che esiste una compatibilità dei “sentimenti” che questa “compatibilità”, sempre nella coppia, non dovrebbe essere appannaggio solo dell’oggettivo ma anche del soggettivo (ovvero del sentimento).

Il discorso mi ha molto incuriosito: la compatibilità del sentimento, dei sentimenti tra due? Che cosa sarà mai, mi sono chiesto io, se non la “continuità” di tutti i giorni, la ripetizione, la routine, etc.?

I sentimenti hanno bisogno di tempo, di tanto tempo per essere capiti, per essere spartiti, per essere intesi e anche fraintesi, per essere parlati ma anche per essere taciuti, in modo che l’altro/a li possa in qualche modo capire (o forse anche fraintendere).

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Poi ho fatto a questa persona una domanda semplice ma anche un po’ intrigante: questa compatibilità tra due poi, anche tra due che sono sposati da lustri, che si conoscono fin nel fondo delle tasche, forse che non è la vera e propria compassione reciproca? La compassione del ben fatto e anche del male fatto? Reciproco?

 

Forse che la compatibilità tra due persone che vivono assieme decenni della loro vita non può prescindere dal perdono? La compassione ne è lo strumento più facile da usare?

 

GUIDO SAVIO

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