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GUIDO SAVIO: ”LA DERROTA ES EL BLASON DE L’ALMA BIEN NACIDA” (CERVANTES)

Cervantes ci dice, in pratica, che la sconfitta, o la accettazione di essa, è il segno che la nostra anima è nata bene, sana, umana, giustamente destinata alla sofferenza ma anche alla soddisfazione. Io leggerei “accettazione della sconfitta” come “accettazione del nostro limite”. Accettazione del finire, della finitezza, del limes. Del fatto che…oltre non si può.

La Teoria di Leopardi sul Piacere (vedi principalmente Lo Zibaldone) afferma che noi non possiamo godere perchè vorremmo godere tutto. Il Tutto. Ma, sappiamo, che il Tutto non esiste in questo mondo. In questo mondo esistono i confini al godere e alla soddisfazione. Leopardi può essere che abbia vissuto una vita infelice se il suo pensiero era che il Piacere era il desiderio umano (e dunque anche suo) del Tutto.

Allora la sconfitta di Cervantes in che cosa si risolve? Che cosa significa? A mio modo di vedere significa sostanzialmente  che noi non possiamo essere felici come vorremmo  perchè non sappiamo godere dentro il limite e godere della nostra limitatezza. Che è poi la nostra unica ricchezza. Pratica e disponibile. Oltre non cìè che buio.

La “derrota” diviene ed sarà vissuta invece come il nostro blasone malinconico nel momento in cui ci illudiamo che ci possa essere piacere senza confine.

Il realtà l’anima che è ben nata (per sua stessa natura), non è nata per volere il Tutto. Altrimenti sarebbe malnata (per sua stessa natura) in quanto destinata alla frustrazione e alla angoscia .

Noi, se vogliamo essere sani, dobbiamo pensare a fare del nostro limite il nostro blasone, solo allora esso diventerà il blasone della soddisfazione. Che di sicuro mai raggiungeremo completamente…ma intanto camminiamo e da qualche parte pur arriveremo. Camminare non sarà mai una sconfitta.

Guido Savio

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